Rudolph Hirt
Pan, 1991
Breve descrizione
Il *Pan* di Hirt ritrae il dio greco della natura in una posa giocosa ma seducente, celebrando la bellezza selvaggia del giardino. L’opera richiama sia i miti antichi che interpretazioni moderne come *Peter Pan*, collegando l’eterna giovinezza allo spirito della malizia.



Rudolf Hirt (nato il 19 ottobre 1947) è uno scultore austriaco.
Influenzato dal padre, che era un combattente della resistenza e comunista, frequentò il corso di perfezionamento per scultura e pittura alla Ortwein School di Graz dopo aver completato il suo apprendistato come scultore. Completò gli studi all'Accademia di arti applicate di Vienna.
Dopo anni trascorsi in giro per il mondo, nel 1977 è tornato nella sua città natale, Scheifling, dove lavora come scultore freelance.
È sposato con Angelika Hirt, anche lei scultrice e con la quale ha tre figli, anch'essi artisticamente attivi. Insieme alla moglie ha fondato l'Hirt-Haus Atelier, dove organizza mostre, workshop e simposi.
Rudolph Hirt (Austriaco, nato nel 1947) – Pan, 1991
In cima a uno dei numerosi stagni del giardino, incontriamo la raffigurazione di un giovane Pan secondo Rudolph Hirt. Il dio si presenta in una posa civettuola, con una mano appoggiata sull’anca e l’altra posata sulla fronte, come se stesse cercando qualcosa in lontananza. Nella mitologia greca, Pan è il dio dei pastori selvatici, mentre nella tradizione romana era un dio della natura associato ai boschi e agli spazi aperti. In tutte le rappresentazioni, Pan è raffigurato con la parte posteriore di un fauno o satiro. La rappresentazione di Hirt rispetta entrambe queste idee, mantenendo anche i genitali esposti del personaggio. In entrambe le tradizioni, Pan era associato alla fertilità, dunque quale luogo migliore se non il rigoglioso Giardino Heller per posizionare un tale personaggio?
La virilità di Pan è richiamata in molti racconti, come quello in cui sedusse la dea Selene ingannandola con il vello di una pecora, o quello in cui professò il suo amore per una ninfa di nome Pitys, la quale fu trasformata in pino per sfuggire alle sue avances. In un’altra versione, il dio del vento del nord, Boreas, amava anch’egli Pitys, e i due si scontrarono per la sua affezione. Per impressionarla, Boreas usò tutta la sua forza per sradicare gli alberi, mentre Pan rise mentre Pitys lo sceglieva. Fu una vittoria superficiale; poco dopo, però, Boreas inseguì Pitys finché non cadde da una scogliera e morì. In questa versione, la dea della Terra, Gaia, prese pietà di Pitys e la trasformò in un pino. Qualunque versione si scelga, Pan e la sua lussuria rimangono intatti; le sue amate, invece, no.
La scultura di Hirt richiama questa moltitudine di influenze allegoriche, permettendo allo spettatore di creare la propria interpretazione del Pan che ha davanti a sé.