Keith Haring
Dog, 1986
Breve descrizione
Il *Dog* di Haring è una scultura pop-art iconica, vibrante di energia e simbolismo. Sebbene le sue forme audaci e i colori vivaci evochino giocosità, l’opera critica anche il potere e l’autorità. Ispirata alla mitologia egizia, in particolare alla figura di Anubi, mette in discussione i concetti di obbedienza e resistenza. Attraverso il suo lavoro, Haring ha affrontato temi sociali come l’AIDS e i diritti delle minoranze, lasciando un’eredità di lotta e consapevolezza.






Keith Allen Haring (4 maggio 1958 – 16 febbraio 1990) è stato un artista americano la cui pop art è emersa dalla sottocultura dei graffiti di New York City degli anni '80. Le sue immagini animate sono "diventate un linguaggio visivo ampiamente riconosciuto". Gran parte del suo lavoro include allusioni sessuali che si sono trasformate in attivismo sociale utilizzando le immagini per sostenere il sesso sicuro e la consapevolezza dell'AIDS . Oltre alle mostre personali in gallerie, ha partecipato a rinomate mostre collettive nazionali e internazionali come documenta a Kassel, la Whitney Biennial a New York, la São Paulo Biennial e la Biennale di Venezia . Il Whitney Museum ha tenuto una retrospettiva della sua arte nel 1997.
La popolarità di Haring crebbe grazie ai suoi disegni spontanei nella metropolitana di New York City : sagome di figure, cani e altre immagini stilizzate su spazi pubblicitari neri e vuoti. Dopo aver ottenuto il riconoscimento pubblico, creò murales colorati su larga scala, molti dei quali commissionati. Realizzò più di 50 opere d'arte pubbliche tra il 1982 e il 1989, molte delle quali create volontariamente per ospedali, asili nido e scuole. Nel 1986, aprì il Pop Shop come estensione del suo lavoro. I suoi lavori successivi spesso trasmettevano temi politici e sociali (anti- crack , anti- apartheid , sesso sicuro, omosessualità e AIDS) attraverso la sua iconografia.
Haring morì per complicazioni legate all'AIDS il 16 febbraio 1990.
Nel 2014, è stato uno dei primi onorati della Rainbow Honor Walk di San Francisco, una passeggiata della fama che celebra le persone LGBTQ che hanno "dato contributi significativi nei loro campi". Nel 2019, è stato uno dei primi 50 "pionieri, apripista ed eroi" americani introdotti nel National LGBTQ Wall of Honor all'interno dello Stonewall National Monument a
Stonewall Inn di New York.
Keith Haring (Americano, 1958–1990) – Dog, 1986
Il “Dog” di Keith Haring è uno dei motivi più celebri e importanti dell’artista ed è stata la prima scultura ad essere collocata nel Giardino Heller.
Le linee audaci, energiche e la figura stilizzata in chiave cartoonesca rendono il “Dog” estremamente pop. Pur essendo un animale, il cane possiede un aspetto decisamente umano: viene rappresentato con la bocca spalancata, mentre è in piedi sulle zampe posteriori con quelle anteriori tese, assumendo l’aspetto di braccia.
Questa figura, come molte opere di Haring, con i suoi colori vibranti e la forma dinamica, evoca un senso di energia primordiale e movimento, ricordando glifi antichi o simboli geroglifici. In questa opera, l’antropomorfizzazione di “Man’s Best Friend” richiama l’antico Anubi egiziano, Dio della morte, della rigenerazione e dell’aldilà, che assumeva la forma di un cane. Haring riprese regolarmente questo soggetto in numerosi dipinti, disegni e sculture, affinché, attraverso il suo uso simbolico, le sue idee fossero immediatamente comprensibili a tutti.
L’uso del rosso acceso non è casuale: storicamente e in molte culture, questo colore è stato associato a forza, emozione e potere. È il colore usato per segnaletica di avvertimento, e questa particolare tonalità di rosso, simile al classico “red pillar box”, insieme alla postura aperta del cane, ne accentua il significato. Circondato dalle rigogliose felci, il cane diventa ancor più sorprendente e intrigante. Da una prospettiva, sembra danzare; da un’altra, appare pronto a offrire un abbraccio in stile umano.
Da qualunque angolazione si osservi la creatura di Haring, essa trasuda vitalità ed entusiasmo. Nonostante l’energia gioiosa che traspare, un tema ricorrente nelle raffigurazioni canine di Haring è quello di invitare lo spettatore a interrogarsi su chi abbaia o urla più forte. La breve vita di Haring, vissuta ai margini, e il suo impegno politico – tra cui la sensibilizzazione sull’AIDS e la prevenzione dell’abuso di droghe – si riflettono nel suo lavoro, che sfida l’autorità socio-politica e si schiera dalla parte degli emarginati.