Keith Haring
Totem
Breve descrizione
Il *Totem* di Haring esplora la connessione umana universale attraverso una struttura imponente e minimalista. Richiamando le tradizioni artistiche indigene e antiche, le figure scolpite si intrecciano in un abbraccio continuo, simboleggiando l’unità. Creato alla fine della sua vita, l’opera racchiude temi di mortalità, resilienza e forza collettiva.











Keith Allen Haring (4 maggio 1958 – 16 febbraio 1990) è stato un artista americano la cui pop art è emersa dalla sottocultura dei graffiti di New York City degli anni '80. Le sue immagini animate sono "diventate un linguaggio visivo ampiamente riconosciuto". Gran parte del suo lavoro include allusioni sessuali che si sono trasformate in attivismo sociale utilizzando le immagini per sostenere il sesso sicuro e la consapevolezza dell'AIDS . Oltre alle mostre personali in gallerie, ha partecipato a rinomate mostre collettive nazionali e internazionali come documenta a Kassel, la Whitney Biennial a New York, la São Paulo Biennial e la Biennale di Venezia . Il Whitney Museum ha tenuto una retrospettiva della sua arte nel 1997.
La popolarità di Haring crebbe grazie ai suoi disegni spontanei nella metropolitana di New York City : sagome di figure, cani e altre immagini stilizzate su spazi pubblicitari neri e vuoti. Dopo aver ottenuto il riconoscimento pubblico, creò murales colorati su larga scala, molti dei quali commissionati. Realizzò più di 50 opere d'arte pubbliche tra il 1982 e il 1989, molte delle quali create volontariamente per ospedali, asili nido e scuole. Nel 1986, aprì il Pop Shop come estensione del suo lavoro. I suoi lavori successivi spesso trasmettevano temi politici e sociali (anti- crack , anti- apartheid , sesso sicuro, omosessualità e AIDS) attraverso la sua iconografia.
Haring morì per complicazioni legate all'AIDS il 16 febbraio 1990.
Nel 2014, è stato uno dei primi onorati dellaRainbow Honor Walk di San Francisco, una passeggiata della fama che celebra le persone LGBTQ che hanno "dato contributi significativi nei loro campi". Nel 2019, è stato uno dei primi 50 "pionieri, apripista ed eroi" americani introdotti nel National LGBTQ Wall of Honor all'interno dello Stonewall National Monument a
Stonewall Inn di New York.
Keith Haring (Americano, 1958–1990) – Totem
L’imponente altezza della scultura “Totem” di Haring la rende immediatamente il punto focale per chiunque la incontri, attirando gli sguardi con la sua presenza dominante. Nel corso della sua carriera, Haring è stato affascinato dal linguaggio simbolico, esplorando costantemente come lingua e spiritualità potessero esprimersi attraverso un patrimonio di culture indigene e civiltà antiche.
Il totem, per questo motivo, incarna perfettamente il suo interesse e la sua passione.
Tradizionalmente, i totem sono simboli sacri che rappresentano connessioni familiari, spirituali o di clan. Ad esempio, nella cultura aborigena australiana, i totem sono profondamente spirituali e rappresentano animali come canguri o koala, ciascuno dotato di un significato particolare e considerato protettore o antenato di individui o gruppi. Analogamente, in Canada, i totem delle Prime Nazioni spesso raffigurano animali o esseri soprannaturali scolpiti in colonne torreggianti che raccontano storie, onorano l’antenato e trasmettono un senso di identità collettiva. Questi simboli culturali sono intrisi di riverenza e profondità spirituale, focalizzati sulla natura, l’antenato e la continuità tra il mondo fisico e quello spirituale.
È interessante notare che lo etnologo scozzese John Ferguson McLennan, in uno studio sul totemismo pubblicato nel 1870, ipotizzò che l’intera razza umana avesse vissuto uno stadio totemico nel passato remoto. Che McLennan ne fosse consapevole o meno, la scultura di Haring può essere vista come un’eco contemporanea di questa idea. Attingendo al concetto universale di totem, senza riferimenti specifici a un determinato gruppo, egli richiama una storia antica e condivisa di rappresentazione simbolica, rafforzando la nozione di McLennan secondo cui il totemismo è un aspetto fondamentale della cultura umana.
Piuttosto che rappresentare un singolo clan o comunità, il Totem di Haring parla di temi universali come la connessione, l’unità e l’esperienza condivisa dell’umanità. Le marcature sul totem mostrano due figure che si uniscono, tanto fuse da non permettere di distinguere dove inizia una figura e finisce l’altra. Allo stesso modo, sembra quasi che la figura in basso venga sollevata da quella sopra di essa, e da una certa distanza l’intera scultura può essere interpretata come una figura unica e fiera. Ciò suggerisce che, insieme, siamo più forti. Quindi, pur essendo una scultura profondamente radicata nella tradizione, il Totem di Haring si presenta come un’espressione moderna della sua convinzione nel potere della connessione umana di superare le barriere culturali e nazionali.
La decisione di Haring di realizzare Totem nel 1989 – verso la fine della sua vita mentre combatteva l’AIDS – aggiunge un ulteriore livello di significato, in quanto egli infuse spesso le sue opere tardive con temi legati alla mortalità, al corpo umano e all’impermanenza della vita. In questo modo, il Totem di Haring ci offre una visione dell’umanità che ci connette tutti attraverso le nostre esperienze condivise, emozioni e, in ultima analisi, attraverso il potere dell’arte.