Francesco Levi
Come Sono Buoni Gli Uomini (2015)
Breve descrizione
La scultura surreale di Levi raffigura un grande pesce contenente figure umane: da un lato appaiono addormentate, dall’altro si rivelano solo le loro ossa. Quest’opera evoca temi di consumo, mortalità ed esistenza, invertendo l’allegoria di *Big Fish Eat Little Fish* di Bruegel. Con il suo stile naïf, Levi trasforma questa riflessione inquietante in un’esplorazione ironica della condizione umana.



Vive e lavora a Gussago (BS). Nel 2002 si laurea in Disegno Industriale al Politecnico di Milano. Dal 1997 ha esposto opere di pittura e disegno in diverse mostre personali e collettive in Italia e all'estero, tra cui: Compendio del tempo sospeso (Circuiti Dinamini, Milano 2021), L'educatrice alla pazienza (Pianod39, Firenze 2019); Con.fondere - VI Biennale dei giovani artisti (Spazio SMS - San Michele degli Scalzi, Pisa 2011); Toda Italia en una ciudad (Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Madrid 2008). Nell'autunno 2021 è stato artista ospite al MOPC - Moscow Festival of Illustration and Drawing 2021. È autore di scenografie teatrali (Teatro Telaio, Teatro 19), illustratore di libri e riviste ('effe - Periodico di Altre Narratività', n. 8, 23 marzo 2018; 'Watt. Senza alternativa. Volume 0.5', a cura di Oblique Studio e IFIX, Futura Graf. 2012; Lorenzo Mazza, Giorni da Lupi, Altriventi 2021) e di trasmissioni radiofoniche (AMNESIA per Radio Rai 2).
Francesco Levi (Italiano, nato nel 1976) – Come Sono Buono Gli Uomini, 2015
Tra i densi germogli di bambù si manifesta davanti ai nostri occhi una forma insolita. Un pesce monocromatico, con pinne angolari e affilate, che ricorda i suoi antenati dinosauri. Da un lato, vediamo due uomini addormentati nell’addome del pesce, mentre dall’altro lato emergono quelle che sembrano essere le tracce residue delle loro ossa ammassate. Levi stabilisce così un senso di dicotomia tra un elemento di umorismo e uno di paura.
L’idea di rappresentare creature all’interno di una creatura richiama “Il grande pesce mangia il piccolo pesce” di Bruegel il Vecchio del 1556. In quest’opera famosa, si osserva un pesce gigantesco che viene tagliato a pezzi, rivelando un bottino di molti pesci molto più piccoli, quasi provenienti dalle sue ferite spalancate. In “Il grande pesce mangia il piccolo pesce”, la rappresentazione di un consumo caotico funge da allegoria dell’ingiustizia sistemica, dove il comportamento predatorio dei pesci maggiori che inghiottono i loro simili più piccoli simboleggia la natura intrinseca e istintiva dello sfruttamento. Questa immagine riflette dinamiche sociali più ampie, in cui i ricchi sfruttano i poveri e i potenti dominano i deboli, sottolineando una critica alle ineguaglianze intrinseche che permangono nelle strutture sociali umane.
Nell’opera di Levi, i pesci più piccoli sono sostituiti dalle ossa degli uomini e l’allegoria si inverte. Ci viene ancora ricordato il concetto di consumo eccessivo, ma anche la nostra mortalità e la fragilità della vita. Il modo in cui gli uomini addormentati sono raffigurati potrebbe essere facilmente scambiato per i motivi squamati sul corpo del pesce, invitando lo spettatore a riconsiderare la propria interpretazione o reazione iniziale alla scultura.
Nella sua pratica artistica più ampia, Levi lavora in maniera grezza e naïf, utilizzando figure stilizzate spesso accompagnate da testi. Questa scultura assume uno stile altrettanto naïf e, attraverso una palette cromatica semplice e l’uso di materiali comuni e a buon mercato, Levi trasforma e eleva l’ordinario a livello artistico.
Lavorare con testo e immagine è centrale nella pratica di Levi. In questa scultura, il titolo “Come Sono Buono Gli Uomini” è al tempo stesso giocoso e provocatorio.