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La magica storia del giardino Heller
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Il suo lavoro botanico è stato profondamente influenzato dai suoi lunghi viaggi, durante i quali raccolse esemplari di piante provenienti da diverse regioni, tra cui l'Himalaya, i Pirenei, la Cina e la Lapponia. Per sostenere le rare piante di montagna, creò un un paesaggio alpino, roccioso, che imitava gli ambienti di alta quota.

Il giardino, in seguito chiamato “Cimitero degli elefanti” dai suoi figli, ospitava una varietà impressionante di flora: alberi esotici come conifere, palme e alberi della canfora; lussureggiante vegetazione tropicale, tra cui piante di banane e bambù; e piante acquatiche che prosperavano nei corsi d'acqua accuratamente mantenuti. 

La sua creazione combinava le conoscenze botaniche scientifiche con l'estetica paesaggistica, favorendo la creazione di un microclima unico che sosteneva diverse specie di piante.

Durante il periodo di Heller a Gardone, il giardino era spesso considerato un rifugio per i creativi. Heller invitava artisti di tutto il mondo a soggiornare e a creare qualcosa di specifico per il giardino. Nel 1992 l'artista austriaco Rudolf Hirt venne in visita e, invece di alloggiare nella casa principale, si accampò nel giardino per diverse notti, alla ricerca del luogo perfetto per il suo ipnotico "Dio delle Acque". Non solo gli artisti visivi, ma anche i musicisti, come Peter Gabriel e Lou Reed, trovarono ispirazione nel giardino. Lou trascorse il suo sessantesimo compleanno nel giardino e trovò un senso di pura beatitudine nel suo rituale di praticare tai chi ogni mattina in questo ambiente tranquillo. Ci sono molti aneddoti come questo in cui il giardino viene trasformato da coloro che lo abitano; piuttosto che diventare un giardino che contiene opere d'arte, Heller ci esorta a considerarlo un'opera d'arte a sé stante. Il giardino di Heller è proprio come la vita, pieno di sorprese.

PASSIONE BOTANICA
Arthur Hruska 1903 - 1980

Arthur Hruska, originariamente formatosi in odontoiatria e chirurgia, proseguì gli studi in Europa e negli Stati Uniti, conseguendo il dottorato nel 1906 a Monaco e completando gli studi a Padova nel 1913. 


Sebbene abbia dato un contributo significativo a settori medici come la chirurgia plastica e la traumatologia maxillo-facciale, la sua passione si è estesa anche alla botanica e alla progettazione del paesaggio.

 

Nel 1903, Hruska iniziò a trasformare un vigneto di 10.000 metri quadrati a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, in un rigoglioso giardino botanico. Progettò un intricato sistema di laghetti, ruscelli e sentieri ombreggiati, riproducendo con cura gli ecosistemi naturali. 

NFLUENZA ARTISTICA
André Heller 1988 - 2022

Purtroppo, dopo la morte di Hruska, il giardino cadde in uno stato di abbandono e trascuratezza, e fu solo quasi ottant'anni dopo l'inizio dei lavori che l'artista austriaco André Heller lo visitò. Ne rimase incantato. Nel 1988 acquistò la casa e il giardino e decise di trasformare lo spazio combinando la bellezza botanica con l'arte umana. Su una superficie di 10.000 metri quadrati, il giardino e la sua vegetazione hanno continuato a crescere sia in termini di dimensioni che di bellezza, ospitando oggi oltre 3.000 specie diverse. Già nel 1988, la varietà di piante e fiori era così impressionante per Heller che ebbe la brillante idea di migliorare la bellezza naturale del giardino con l'introduzione di alcune opere d'arte complementari e spesso in contrasto tra loro.

CONTINUITÀ
con Jovanka & Hans  Porsche, dal 2022 

Oggi, a distanza di oltre trent'anni, il giardino continua a evolversi con opere di alcuni dei nomi più significativi della storia dell'arte occidentale, come Rodin e Renoir, accanto ad artisti meno noti provenienti dal Tibet, dalla Mongolia e, naturalmente, dall'Italia. Recentemente Jovanka e Hans Porsche, attuali protettori e curatori del giardino, hanno commissionato alla giovane scultrice britannica Poppy Field un ritratto della direttrice del giardino, Graziella Belli, per riconoscere il suo impareggiabile contributo negli ultimi 40 anni.

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