
Fam: Arecaceae
Spe.: Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl.
Nome volgare: palma cinese
Etimologia: il genere prende il nome da trachýs scabro, ruvido e da carpós frutto: con frutti ruvidi; il nome specifico è dedicato al botanico scozzese Robert Fortune (1813-1880), esploratore e collezionista di piante che l’ha introdotta in Europa nel 1824.
Descrizione: Questa pianta è un sempreverde che si distingue per le sue ampie foglie a forma di ventaglio e un robusto tronco fibroso.
Palma a portamento compatto e crescita limitata, raggiunge al massimo i 12 m di altezza. Cresce in modo verticale, perciò, il suo portamento è molto slanciato. T. fortunei presenta un tronco colonnare, unico, non ramificato di 20-25 cm di diametro tipicamente ricoperto da una fibra marrone derivante dai resti del vecchio fogliame e dal quale si sviluppano i lunghi steli, privi di uncini, che supportano le foglie. Con l’età il tronco può perdere alla base le fibre e presentarsi nudo e liscio. Quando le foglie ingialliscono si ripiegano verso il basso e dal centro del tronco spuntano quelle nuove.
Le foglie palmate sono grandi circa un metro, verdi scuro, composte da numerosi segmenti incisi fino a metà e saldati alla base; si sviluppano in cima al fusto portate da un lungo picciolo scanalato.
Si tratta di una pianta dioica con fiori maschili e femminili portati su palme differenti. In primavera compaiono all’ascella delle foglie infiorescenze a pannocchia costituite da numerosi fiori: quelli maschili sono gialli, quelli femminili verdastri leggermente profumati.
I frutti sono costituiti da drupe (frutti carnosi con interno legnoso) reniformi di colore variabile dal giallo al nero, portati da strutture a grappolo.
Habitat: Asia orientale, originaria delle montagne della Cina meridionale e della Birmania
Proprietà ed utilizzi: Da molti secoli è coltivata sia in Cina che in Giappone per ricavarne fibre tessili con cui produrre corde, sacchi e indumenti molto resistenti.
Note e Curiosità: È una palma abbastanza rustica che si adegua molto bene al nostro clima temperato ma ha anche una buona resistenza al freddo risultando idonea da essere piantata in giardino. È una delle più resistenti ai ristagni d’acqua e alle temperature rigide; può infatti sopravvivere fino a -10°/-12°C ed è molto diffusa su tutta la pianura padana.
Non sopporta la siccità e durante la stagione secca va annaffiata regolarmente.
Per crescere e arrivare al suo massimo sviluppo sono necessari più o meno 20-50 anni.
Maestose e caratteristiche gli esemplari di questa palma cinese si elevano a creare uno spettacolare contrasto vegetale nel giardino Heller, insieme ad altre palme rappresentanti di altre regioni, come: Washingtonia filifera detta palma californiana, con corone larghe fino a 4,5 metri, a rischio di estinzione nel suo areale nativo; Brahea armata o palma blu del Messico, così chiamata per il colore blu-argenteo delle sue foglie palmate; Xanthorrhoea johnsonii o palma australiana dalle foglie aghiformi che possono raggiungere lunghezze fino a 140 cm e ricoperte da una sostanza cerosa in grado di compattare i residui fogliari, costituendo una barriera impermeabile all'aria, all'acqua e anche al fuoco. Non va poi dimenticata Chamaerops humilis comunemente nota anche come palma di San Pietro, cespuglio sempreverde diffuso in tutto il Mediterraneo.