
Fam: Fabaceae
Spe.: Robinia pseudoacacia L.
Nome volgare: Robinia, Acacia, Acacia falsa
Deutsch: Robinie, Scheinakazie, Silberregen
English: black locust
Etimologia: genere dedicato da Linneo al botanico francese Jean Robin (1550-1629), giardiniere alla corte reale francese che introdusse in Europa R. pseudoacacia. Il nome generico deriva, invece, dal greco pseudo cioè fallace, menzognero e dal genere Acacia (falsa acacia), perché la specie era stata confusa con la pianta di Mimosa.
Descrizione: quest’albero nordamericano deciduo, spinescente, i cui getti radicali, numerosissimi, si diffondono rapidamente, colonizza in breve tutto il terreno disponibile. Ha fusti eretti, spesso biforcati, rami lisci, chioma ramificata, legno giallastro, corteccia rugosa grigio-bruna, fessurata longitudinalmente in età.
Le foglie, composte, sono alterne, imparipennate con 6/7 coppie di foglioline, brevemente picciolate di forma ovale, a margine intero, di colore verde pallido, glabre, con piccoli mucroni agli apici.
I fiori dal profumo intenso sono riuniti in densi racemi penduli; i singoli fiori sono tipici delle leguminose, hanno cioè una corolla papilionacea, bianca più raramente rosa.
I frutti sono legumi lisci, coriacei di colore rosso-bruno a maturità, rimangono sulla pianta per tutto l'inverno; contengono da 3 a 10 semi reniformi, molto duri di colore bruno.
Habitat: America del Nord
Proprietà ed utilizzi: Questa specie svolge nei terreni poveri e degradati un ottimale miglioramento del suolo, in quanto ha la capacità di fissare l'azoto atmosferico grazie alla simbiosi radicale con un batterio del genere Rhizobium, consolidando, con il solido apparato radicale, i terreni franosi.
La rapida diffusione di questa pianta pioniera è dovuta ai molti impieghi per via del suo legno duro, elastico e resistente all’umidità. Inoltre, è considerata una pianta mellifera per eccellenza. Essendo la produzione di nettare copiosa e facilmente raggiungibile dalle api, la robinia consente un’abbondante produzione a livello quantitativo e qualitativo di miele: chiaro, fluido delicato, dal gusto vanigliato, dall'odore fruttato, ricorda vagamente quello dei suoi fiori.
Ancora oggi, i fiori di questa pianta, si usano per preparare, quando non sono ancora completamente sbocciati, ottime frittate o frittelle dolci in pastella e, aggiunti all'insalata, le conferiranno un gusto piacevolissimo. I fiori una volta seccati, vengono utilizzati per fare tisane perché hanno proprietà calmanti.
Note e Curiosità: nel 1601 è stata importata in Europa come ornamentale, da Jean Robin, botanico e curatore dell'Orto Botanico del re di Francia. Nel lontano 1601 Jean Robin aveva piantato un esemplare di acacia a Parigi ed esso è ancora là; resistente e vigoroso continua a fiorire ogni primavera, da oltre quattrocento anni. All'orto botanico di Padova risulta coltivata dal 1662. Successivamente si è diffusa nell'area sub-mediterranea, divenendo sempre più importante per le attività forestali. Attualmente è naturalizzata in tutto il territorio italiano.
Si presta per il consolidamento e miglioramento di terreni sciolti e franosi. Tende a formare dense boscaglie e si diffonde dove nessuna specie arborea vivrebbe.
È una pianta eliofila, che non si rinnova facilmente sotto copertura di altri alberi; infatti, nel giardino botanico Heller la vediamo ergersi al sole con la sua chioma aperta e molto espansa portata da rami contorti e molto scenografici.