Nynphaea alba
Nympheaceae
Pianta acquatica perenne con radici che la ancora al fondale. Le foglie emergono dall’acqua, si aprono mantenendo una forma rotonda. I fiori grandi e solitari durano alcuni giorni. Si aprono al mattino e si chiudono nel tardo pomeriggio immergendosi parzialmente nell’acqua.

Fam: Nympheaceae
Spe.: Nynphaea alba et var. rosea L.
Nome volgare: ninfea bianca
Etimologia: nome generico (Nymphaea) derivi dal vocabolo arabo “nenufar” (derivato a sua volta dal persiano "loto blu").
Descrizione: sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse o natanti e hanno un apparato radicale che le ancora al fondale.
Queste piante iniziano a vegetare alla fine dell’inverno quando l’acqua incomincia a riscaldarsi. Dapprima si sviluppano le foglie e solo più tardi, a metà primavera, spuntano i fiori. La crescita maggiore avviene nei mesi caldi dell’estate. In autunno con la diminuzione della temperatura, la crescita rallenta fino a fermarsi del tutto alla fine di ottobre. A seconda delle specie la profondità d’impianto può variare da 15 a 200 centimetri. Il rizoma si ancora tenacemente alla terra del fondo e produce lunghi piccioli che terminano alla loro estremità con una foglia solitaria. Le foglie sommerse durante la crescita sono arrotolate a cornetto. Poi emergono dall’acqua, si aprono
raggiungendo grandi dimensioni (20-30cm di diametro) per raccogliere più luce possibile. La forma è più o meno rotonda con bordo continuo.
Il fusto è privo di parti legnose perché l’acqua fa da sostegno alla pianta; è, invece, ricco di canali aeriferi per favorire il galleggiamento.
I fiori, ermafroditi, grandi e solitari, formati da un numero imprecisato di petali a disposizione spiralata ciclica, durano alcuni giorni. Si aprono al mattino e si chiudono nel tardo pomeriggio immergendosi parzialmente nell’acqua per tutta la stagione di fioritura che va da aprile a settembre. Dopo la fecondazione, che avviene per impollinazione grazie agli insetti, i petali e i sepali si chiudono per formare un frutto globoso e coriaceo che può contenere fino a 1500 semi. I frutti si staccano dopo la maturazione per svernare sul fondale. In primavera i semi ritornano in superficie per essere dispersi dal vento e dagli uccelli acquatici.
La riproduzione della ninfea può avvenire anche per via vegetativa, tramite frammentazione dei rizomi.
Habitat: Questo genere originario dell'Asia, ha ormai una distribuzione cosmopolita. Nella flora spontanea italiana è presente una sola specie N. alba
Proprietà ed utilizzi:
Le ninfee sono state ampiamente usate come fonte di cibo, e lo sono tutt’ora in diverse regioni dell’Africa e dell’Asia. In Egitto e in altre regioni dell’Africa i semi e i rizomi delle ninfee sono a tutt’oggi usati come alimento. I rizomi sono bolliti o arrostiti, e vengono raccolti durante la stagione secca, quando sono ricchi di amido. Per quanto riguarda i semi, in Egitto sono usati solo quelli del loto asiatico e della ninfea azzurra, che vengono macinati per ricavarne una farina con cui fare dei pani
Note e Curiosità: Fin dall’antichità le ninfee suscitarono ammirazione e venerazione in molte culture diverse e lontane. Gli Egiziani ci hanno lasciato attraverso gli affreschi dei templi e delle tombe una rappresentazione fedele della Nymphaea lotus dal fiore bianco e della Nymphaea caerulea il famoso loto blu dell’Egitto, due specie tropicali che popolavano 5000 anni fa gli stagni della valle del Nilo. Ci sono differenze fra le due specie di ninfee, sia per i diversi colori blu e bianco dei loro fiori, sia perché quella blu fiorisce di giorno, mentre quella bianca fiorisce di notte.
Il fiore della ninfea azzurra, il più delle volte disegnato insieme al lungo gambo per lo più piegato per formare un nodo rotondeggiante, è spesso presente fra gli oggetti votivi per le divinità o fra le offerte per i defunti (vasi canopi), tenuto in mano da uomini e donne adoranti, o portato al naso nell’atto di odorarne il profumo. È un fiore funebre simbolo della resurrezione e dell’eterna giovinezza.
Un’altra specie di ninfea blu, la Nymphaea stellata, è stata, in India e in Cina, il fiore sacro dei buddisti allo stesso titolo del Nelumbo nucifera il loto rosa sacro dell’Asia. In Europa Nymphaea alba e Nymphaea candida dai fiori bianchi furono alla base di numerosi miti e credenze popolari. Esse simboleggiarono la bellezza e l’eleganza per i Greci antichi, che vedevano in loro la rappresentazione delle Ninfe e degli spiriti dell’acqua. Per i popoli dell’Europa centrale avevano il potere di allontanare gli spiriti malvagi. Nel secolo scorso hanno ispirato grandi pittori come Monet che ha dipinto i suoi celebri quadri nel suo giardino di Giverny. In occasione dell’esposizione universale del 1889 Latour-Marliac, un possidente appassionato di giardini, presentò nuove varietà di ninfee dalle colorazioni varie, che conquistarono il pubblico. Certamente Monet fu sedotto dalla visione di questi fiori che ricordavano le decorazioni giapponesi. Al punto che egli ne ordinò diverse varietà per decorare e dare un senso, con ninfee e ponte giapponese, allo specchio d’acqua che avrebbe creato a Giverny.
Le ninfee tropicali sono ancora più spettacolari di quelle rustiche perché i loro fiori sono grandi, sono emergenti, sono molto profumati ma soprattutto posseggono un colore inesistente tra le rustiche: il blu. I loro paesi d’origine sono l’Australia, l’Estremo Oriente, l’Africa, il Sud dell’America. Il numero delle specie di ninfee tropicali è notevolmente superiore a quello delle ninfee rustiche. I fiori di tutte le ninfee tropicali si alzano sul pelo dell’acqua di circa venti centimetri e sono prodotti in gran quantità. Le foglie sono più grandi e più decorative perché sovente sono colorate, sono venate di porpora e dentellate sui bordi. Nel Nord dell’Europa si coltivano esclusivamente nelle serre riscaldate o nei giardini d’inverno. Da noi possono essere coltivate all’esterno d’estate ed essere protette nei mesi invernali.
Oggi queste stupende piante acquatiche sono coltivate come piante ornamentali e le possiamo sempre ammirare nelle maioliche in stile Liberty di Richard Ginori presenti all’Acquario Civico di Milano.
Nel giardino botanico Heller, le ninfee allietano gli specchi d’acqua dei placidi laghetti che hanno un lento decorso. Le foglie galleggianti di N. alba e N. rosea bloccano l’irraggiamento del sole; quindi, l'acqua si riscalda meno rapidamente e la crescita delle alghe filamentose si riduce. Inoltre, la foglia di ninfea costituisce un nascondiglio naturale per i pesci e altri animali subacquei che popolano questi piccoli specchi lacustri.