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Acanthus mollis

Acanthaceae

Erbacea perenne con fusti portanti fiori biancastri con venature purpuree che si innalzano dal centro di grosse foglie basali, con margine inciso.

Acanthus mollis
Botanics in the Heller Garden - 50 Drawings by Carlson Skoluda

Fam : Acanthaceae

Spe.: Acanthus mollis L.:

Nome volgare: Acanto comune, Branca orsina, Brancalupo

English: Bear's Breeches


Etimologia: il nome del genere Acanthus significa fiore spinoso, per via delle estremità aculeate delle foglie e delle capsule che racchiudono i semi. Mollis a foglie non spinose come le altre specie congeneri.


Descrizione: Pianta erbacea perenne di notevoli dimensioni (50-120 cm), con lunghi fusti portanti i fiori, eretti che si innalzano dal centro di grosse rosette di foglie. Le foglie basali sono leggermente villose nella pagina superiore, pubescenti sulle nervature della pagina sottostante e sul picciolo e lunghe fino a 80 cm. Hanno la lamina verde brillante, più scura di sopra, con margine che presenta lobi profondamente incisi; le foglie superiori sono più piccole, lanceolate, spinose all'apice e prive di picciolo. L'infiorescenza ricorda una spiga cilindrica con numerosi fiori che hanno il calice bilabiato con il labbro superiore violaceo, più grande, a forma di cappuccio. La corolla è ridotta ad un solo labbro inferiore, trilobato, di colore biancastro con venature purpuree. Il frutto è una capsula ad apertura esplosiva; i grossi semi, bruno-nerastri, vengono proiettati a distanza.


Habitat: L'acanto è diffuso nella regione mediterranea occidentale e centrale; il suo areale va dall'Africa nord-occidentale alla Croazia e comprende anche il Portogallo. In Italia è comune lungo le coste sia del territorio peninsulare che delle isole, penetrando sempre più nell'entroterra man mano che si procede verso sud.


Proprietà ed utilizzi: Specie officinale

Pianta astringente, detergente ed emolliente, che contiene molte sostanze mucillaginose per cui veniva prescritta contro le infiammazioni dell'intestino, gli eritemi, le punture di insetti (ragni) e contro la tubercolosi. Le foglie si utilizzano sotto forma di infuso come emolliente, tant’è che ha ispirato il simbolo della Dolcezza.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicati a puro scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.


Note e Curiosità: Narra la leggenda greca che la nutrice di una fanciulla corinzia morta precocemente aveva deposto sulla tomba una cesta con i suoi oggetti più cari, ricoprendola con una tegola. Passando di lì l’architetto Callimaco, vide, un giorno, la tegola sollevata da un cespo armonioso di foglie d’acanto cresciute sul sepolcro, quasi a simboleggiare l’immortalità della fanciulla. La visione pare gli abbia ispirato l’idea del calato del capitello corinzio, decorato dalle grandi foglie profondamente incise e di grande effetto decorativo di questa pianta.

Giovanni Pascoli cantò non le foglie ma il bianco fiore d’acanto screziato di porpora nella raccolta di poesie Myricae.

Viene da tempi remoti usata per decorare le zone ombrose e fresche dei giardini come qui nel giardino botanico Heller, dove fiorisce da marzo a giugno.

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