
Studi Botanici
Un catalogo botanico delle piante più iconiche e delle loro storie
Studi botanici, descrizione
della dott.ssa Anna Zaffaroni
Formatosi come dentista e chirurgo, Arthur Hruska unì la competenza scientifica a una profonda passione per la botanica e il paesaggio. Nel 1903 iniziò a trasformare un vigneto abbandonato di 10.000 metri quadrati a Gardone Riviera in un capolavoro botanico. Ispirato dai suoi viaggi, introdusse specie rare dall’Himalaya, dalla Cina e dalla Lapponia, creando micro-ecosistemi con laghetti, ruscelli e paesaggi alpini ombreggiati. Palme, alberi di canfora, banani, bambù e piante acquatiche prosperavano. Conosciuto dai suoi figli come il “Cimitero degli Elefanti”, il giardino divenne un’espressione vivente della sua visione: un’armonia perfetta tra scienza, arte e natura.

Il banano è la più grande pianta erbacea perenne capace di generare un fiore. La pianta sviluppa prima le foglie, lucide, palmate e di grandi dimensioni, poi cresce un lungo picciolo portante grappoli penduli di fiori bianco giallognoli protetti da brattee, che produrranno il casco di frutti.
Musa acuminata

I bambù sono graminacee perenni anche se possono diventare ben più alte di un albero. Hanno un portamento elegante, flessuoso e non si spogliano delle foglie in inverno. Le foglie sono sottili, lunghe, reclinate verso l’esterno, di colore verde brillante e crescono sui culmi chiamati “canne”.